Ecobonus

7 Ott

Come detrarre in caso di vendita, donazione e successione

La variazione della titolarità dell’immobile sul quale sono effettuati gli interventi di ristrutturazione e manutenzione prima che sia trascorso l’intero periodo per fruire della detrazione, nei casi più frequenti, comporta il trasferimento della detrazione.

Vendita o donazione dell’immobile

In caso di vendita, permuta o donazione dell’immobile ristrutturato, la detrazione non utilizzata in tutto o in parte è trasferita per i rimanenti periodi di imposta all’acquirente persona fisica dell’unità immobiliare. Tuttavia, le parti possono accordarsi per l’utilizzo delle residue rate da parte del venditore (l’accordo non può essere verbale). Se l’accordo non è registrato nel rogito, è possibile fare una scrittura privata autenticata sottoscritta da acquirente e venditore in cui si dichiara che l’accordo esisteva già al momento del rogito. 

In caso di vendita con cessione delle restanti quote di detrazione, nell’anno della cessione inizia a fruire della detrazione l’acquirente. Infatti, ai fini dell’agevolazione rileva chi ha il possesso dell’immobile al 31 dicembre.

In caso di vendita di una quota dell’immobile, la detrazione non può essere trasferita. L’unica eccezione è prevista quando la cessione avviene tra comproprietari e la parte acquirente diventa proprietaria esclusiva dell’immobile.

Detrazione da parte degli eredi

In caso di successione dell’immobile ristrutturato, le quote residue di detrazione si trasmettono per intero esclusivamente all’erede o agli eredi che conservano la detenzione materiale e diretta dell’immobile. In pratica, la detrazione spetta a chi tra gli eredi può disporre a proprio piacimento dell’immobile, a prescindere che diventi la sua abitazione principale. In particolare:

  • se l’immobile è locato o dato in comodato, non spetta la detrazione. Se il contratto viene stipulato successivamente all’ottenimento dell’eredità la detrazione si perde per tutta la durata dello stesso;
  • nel caso di più eredi e immobile sia libero (a disposizione), spetta in parti uguali agli eredi;
  • nel caso di più eredi, qualora uno solo abiti l’immobile, la detrazione spetta per intero a quest’ultimo;
  • nel caso in cui il coniuge superstite rinuncia all’eredità e mantiene il solo diritto di abitazione, non può fruire delle residue quote di detrazione inoltre, in presenza di altri eredi, neppure questi potranno utilizzarle perché non hanno la detenzione materiale del bene;
  • la detrazione si trasmette anche quando il deceduto era il conduttore dell’immobile, purché l’erede conservi la detenzione materiale e diretta, subentrando nella titolarità del contratto di locazione;
  • la detrazione non passa agli eredi dell’usufruttuario, a meno che l’erede sia il nudo proprietario dell’immobile che, per effetto del decesso consolida la proprietà. Rimane obbligatoria la disponibilità materiale del bene per poter detrarre le rate residue.

fonte:https://www.altroconsumo.it/730/trucchi-per-risparmiare-730/spese-casa/riqualificazioni-energetiche/vendita-donazione-successione

Prezzo del metano alle stelle, sarà stangata d’autunno sulle bollette

13 Set

Rincari record del gas con il metano che al borsino italiano Psv (Punto di scambio virtuale) ha toccato i 45-46 euro per mille chilowattora, ossia valori più che raddoppiati rispetto ai 20 euro a cui viaggiava in primavera. Il boom del prezzo del metano sta riguardando tutta l’Europa complice la crescita della domanda energetica in Asia che ha spinto molte navi metaniere a spostarsi dal Vecchio continente verso i mercati orientali. IN aggiunta le ultime settimane hanno visto la riduzione dell’estrazione di metano dai giacimenti siberiani di Novi Urengoi complice un grave incidente.

L’effetto metano andrà inevitabilmente a riflettersi anche sulle bollette della luce (ieri la Borsa elettrica ha toccato il prezzo di 140 euro per mille chilowattora). Come ricorda oggi Il Sole 24 Ore, il 1° ottobre l’autorità dell’energia Arera aggiornerà le tariffe dell’elettricità e il caro-metano andrà a riflettersi sulle bollette (ad esclusione di chi ha optato per contratti a prezzo fisso sul mercato libero).

Il quotidiano di Confindustria rimarca come ormai la maggior parte delle centrali termoelettriche usano metano (secondo i dati del Psv il 16 agosto la Snam Rete Gas ha consegnato 103,2 milioni di metri cubi e più della metà è andata alle centrali elettriche).

https://www.finanza.com/Finanza/Notizie_Italia/Italia/notizia/Prezzo_del_metano_alle_stelle_sara_stangata_d_autunno_sulle-536351

Statali, addio smart working? Il “piano” di Brunetta per tornare in ufficio

27 Ago

Meno smart working,  sempre più lavoro in presenza. E lavoratori della Pubblica Amministrazione avvisati:  si tornerà a lavorare in ufficio per garantire prestazioni efficienti in grado di guidare il cambio di passo al quale è chiamato il Paese. A fissare perimetro e obiettivi, il Ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, nei giorni scorsi a Brindisi con Forza Italia Puglia.

Statali, si torna in ufficio

Lo smart working – ha spiegato Brunetta – è stata una grande innovazione organizzativa del lavoro durante la pandemia, ma adesso il Paese sta crescendo al 6% e il 6% è boom economico“. Questo boom, secondo Brunetta, è legato anche al superbonus 110% “ed è in corso un boom di domande, ma chi lavorerà quelle domande? Lo faranno i lavoratori bravissimi da remoto? No, perchè ci vuole il front office e il back office dentro la casa comunale.

Ripresa della scuola e “subito dopo lavoro in presenza, soprattutto per la Pubblica amministrazione” con un “ritorno alla normalità”, a partire dalla fine di settembre. https://w.theoutplay.com/5.0.177/frame.html

Del resto, anche un recente studio ( e la notizia non deve essere sfuggita al Ministro) rileva che un ritorno in presenza potrebbe valere il 2 per cento di PIL. Non male per l’Italia che quest’anno si appresta a centrare una crescita del 5,6% e oltre, numeri che ci riportano indietro nel tempo, agli anni 70, incoronandoci  locomotiva d’ Europa. 

Smart working, verso il modello “misto”

Anche le aziende private, intanto pianificano il rientro dopo con la fine del periodo estivo ma sono tanti i nodi da sciogliere. Si va verso il modello misto, ossia il mix tra giorni di lavoro in ufficio, dunque in presenza e giorni di lavoro agile. Quanti? Come? E soprattutto con quali tutele per i lavoratori in smart working?

Dal diritto alla disconnessione alle nuove tutele, il perimetro è ancora troppo sfumato anche a questo servirà il tavolo previsto a giorni tra Ministro del lavoro Orlando e parti sociali, che dovranno fissare, una volta per tutte, i paletti con maggior chiarezza.

fonte:https://quifinanza.it/lavoro/statali-addio-smart-working-il-piano-di-brunetta-per-tornare-in-ufficio/521543/

Green pass e vaccino, obbligo e estensione: quali categorie coinvolte

24 Ago

Potrebbe molto presto essere realtà: obbligo di green pass per Pubblica amministrazione, ma non solo, “per garantire la continuità dei servizi”. A chiederlo a gran voce il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

Obbligo green pass per i dipendenti della Pubblica amministrazione

“Il green pass deve essere assolutamente esteso, per far tornare il nostro Paese alla normalità. Non è più accettabile che cittadini che hanno bisogno di una carta d’identità in un Comune o aziende che hanno bisogno di una certificazione debbano sentirsi rispondere dalle pubbliche amministrazioni con appuntamenti a distanza di settimane o mesi” ha detto all’Adnkronos Salute.

Costa spiega che lo smart working è stato “utile” perché nel momento più complicato della pandemia “ci ha consentito di gestire il Paese”, ma oggi “io dico più green pass, meno smart-working (qui tutti i modi per ottenere il green pass e tutti i casi in cui al momento è obbligatorio).

Come aveva già fatto intendere, non senza polemiche, il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta nei mesi scorsi, l’idea di fondo è che anche il pubblico impiego deve tornare a lavorare in presenza perché “se vogliamo tornare a un Paese normale e a una ripresa del nostro Paese, questa deve passare anche dalla riapertura dei nostri uffici pubblici e dei nostri servizi ai cittadini: in alcuni casi si tratta di garantire non solo dei servizi, ma dei diritti”.

L’obbligo di Certificazione verde potrebbe riguardare dunque i dipendenti pubblici, ma anche altre categorie secondo Costa e una folta frangia della maggioranza. C’è una “certa sensibilità” a fare delle riflessioni e a prevedere degli ampliamenti, spiega Costa, perché nel momento in cui è stato “sdoganato” come criterio di garanzia di sicurezza e di tracciabilità potrebbe essere esteso ad altre categorie.

Vaccino obbligatorio a scuola

La partenza in questo senso con il personale scolastico incarna perfettamente questa filosofia, perché “è il primo appuntamento e a metà settembre, non possiamo permetterci di fallire l’inizio della scuola in presenza”. Avanza sempre più forte anche l’idea dell’obbligo vaccinale per i lavoratori della scuola.

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi vuole fornire alle scuole una lista del personale provvisto di green pass per rendere ai presidi più veloci le verifiche e i controlli, e permettere di concentrare i controlli solo su quella parte di personale che ha un certificato verde breve da rinnovare ogni 48 ore tramite tampone.

Intanto, Tito Boeri e Roberto Perotti chiedono di introdurre l’obbligo vaccinale a scuola e nelle università: “La vaccinazione obbligatoria ridurrebbe il rischio di nuove chiusure, che avrebbero effetti devastanti su una generazione di studenti già provata”.

D’altronde I risultati delle prove Invalsi documentano che non solo c’è stato un peggioramento generalizzato nei livelli di istruzione nelle scuole coinvolte dalla Dad (medie inferiori e superiori), spiegano i due esperti, ma soprattutto che i ritardi di apprendimento cumulati nell’anno scolastico sono stati fino a due volte più forti per gli studenti provenienti da contesti socioeconomici e culturali più sfavorevoli. “Di fronte a questi numeri, non si può più indugiare sulla vaccinazione obbligatoria anche nelle scuole”.

Obbligo green pass per altre categorie: l’elenco

Ma poi ci sono anche “altri obiettivi”. Ci sono alcune categorie per le quali secondo il sottosegretario Costa l’estensione dell’obbligatorietà del green pass diventa un elemento di garanzia “per far sì che il nostro Paese continui in questo percorso di graduale ritorno alla normalità. Non possiamo permetterci di fare passi indietro”.

E dunque, il certificato verde Covid dovrebbe essere obbligatorio anche per:

  • dipendenti pubblici
  • dipendenti del trasporto pubblico
  • operatori dei supermercati
  • tutti coloro che svolgono servizi essenziali.

Anche la ministra per gli Affari regionali e le Autonomie Maria Stella Gelmini rafforza l’orientamento del governo, definendo non certo un’”eresia” l’obbligo vaccinale e spiegando, in un’intervista al Corriere della Sera, che l’utilizzo del green pass può essere esteso.

Obbligo green pass nelle aziende

Anche Confindustria spinge per estendere il green pass obbligatorio: passaporto verde non solo per accedere alle mense aziendali, ma anche a tutti i luoghi di lavoro. Con un appello del presidente Carlo Bonomi a non perdere tempo perché si può introdurre subito, modificando i Protocolli di sicurezza già presenti nelle aziende, perché “non si può aspettare una legge” dice.

Ipotesi che sembra piacere anche ai sindacati. La Cisl tuttavia avverte che “bisogna evitare che i luoghi di lavoro diventino un campo di battaglia. Il green pass è sicuramente uno strumento utile. Ma non si possono fissare regole in modo unilaterale senza alcun confronto”. Per questo l’unica strada per uscire dall’emergenza è “l’obbligo del vaccino”.

Anche il segretario della Cgil Maurizio Landini spinge: “Il green pass non può diventare uno strumento che divide e discrimina. Se il governo ritiene che il vaccino debba essere obbligatorio per tutti, proponga subito al Parlamento una legge”.

Le vaccinazioni hanno subito un contraccolpo, ma “è ancora presto per fare un bilancio” spiega Gelmini, “perché i dati sono condizionati dall’effetto generale agosto”, ma del resto era “prevedibile” un rallentamento di queste ultime settimane nella campagna di vaccinazione.

Green pass, ipotesi estensione: ecco per quanto

Saranno decisivi i dati dei prossimi 15 giorni. Intanto la validità del green pass potrebbe essere estesa da 9 mesi a 1 anno. A decidere di fatto sarà il Comitato Tecnico Scientifico, che dovrà esprimere la sua posizione auspicabilmente entro ottobre, cioè quando scadranno le prime certificazioni di chi si è vaccinato all’inizio della campagna vaccinale.

La validità del green pass è stata già allungata: all’inizio era di 6 mesi. Ma probabilmente sarà necessario allungarla ancora.

Il problema della durata del green pass riguarda anche i sanitari. Il presidente della Fnomceo, Federazione degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, ha chiesto al governo di intervenire: “Capisco che si voglia procedere passo passo, ma mi aspetto il via libera. Tra l’altro il Cts ha detto che le terze dosi vanno fatte in primis alle persone con problemi immunitari”.

Resta il fatto che, prima della terza dose di vaccino anti-Covid, tra esperti e esponenti delle istituzioni sembra evidente che è necessario prima convincere di immunizzare i 4 milioni di over 50 che ancora non hanno ricevuto nemmeno una dose.

fonte:https://quifinanza.it/info-utili/video/green-pass-vaccino-obbligo-estensione/520632/

Bonus bancomat: come funziona, a chi spetta e quanto

19 Ago

Addio Cashback, arriva il bonus bancomat”. In molti avrete letto in questi giorni una notizia relativa a questo bonus bancomat, che prenderebbe in qualche modo il posto del Cashback di Stato, introdotto dal governo Conte e poi eliminato da Draghi, la cui seconda tranche è in pagamento proprio in questi giorni (qui vi spieghiamo cosa fare se non avete ancora ricevuto il bonifico sul vostro conto corrente).

Ma vediamo di fare chiarezza e spiegare bene cos’è e come funziona.

Indice

Bonus bancomat: il piano di Draghi contro l’evasione fiscale

Obiettivo del governo Draghi è favorire, com’è stato per l’esecutivo precedente, l’utilizzo di metodi di pagamento elettronici, come carte di credito e bancomat, per ridurre la circolazione di contante e dunque contrastare l’evasione fiscale.

In queste settimane il premier e la sua squadra sono al lavoro su nuove misure per la lotta all’evasione e la riduzione della perdita di gettito, il cosiddetto tax gap, cioè il divario tra le imposte incassate e quelle che invece sarebbero incassate in un regime di totale rispetto della legge e degli adempimenti fiscali.

L’esecutivo mira a risanare il divario, anche attraverso i fondi che arriveranno all’Italia grazie al Recovery plan. La road map di Palazzo Chigi prevede una vera e propria riforma fiscale legata al Pnrr, che avrà come fondamenta la lotta agli evasori.

Il divario dovrà essere diminuito entro il 2023 del 5% rispetto al dato del 2019, e nel 2024 del 15%. Una cifra che tra tre anni raggiungerà dunque i 12 miliardi di euro, vista a ribasso perché non tiene conto di alcune imposte (ne parliamo approfonditamente qui).

Bonus bancomat: cos’è e come funziona

Per quanto riguarda il bonus bancomat, iniziamo subito col dire che non si tratta, in realtà, di due bonus realmente confrontabili, perché mentre il Cashback si rivolgeva a tutti, il bonus bancomat, o POS, si rivolge invece solo ai rivenditori. Ma vediamo di spiegare bene di cosa si tratta.

La legge 23 luglio 2021, n. 106 ha modificato l’articolo 22 e introdotto l’articolo 22-bis al decreto-legge 26 ottobre 2019, prevedendo due cose:

  • un aumento del credito d’imposta sulle commissioni
  • un nuovo bonus POS, fino a 160 euro o 320.

Il primo aspetto riguarda l’aumento al 100% del credito d’imposta riconosciuto agli esercenti attività di impresa, arte o professione, che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizi nei confronti di consumatori finali e che adottino strumenti di pagamento elettronico.

In pratica, viene portato dal 30% al 100% il credito d’imposta riconosciuto agli esercenti per le commissioni addebitate in caso di pagamento con bancomat, carte di credito, prepagate e altri strumenti di pagamento tracciabili.

Il secondo aspetto riguarda il riconoscimento di un credito d’imposta agli esercenti attività di impresa, arte o professione che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizi nei confronti di consumatori finali e che, tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano POS, cioè strumenti che consentono forme di pagamento elettronico collegati agli strumenti di pagamento evoluto.

Il credito è utilizzabile anche a fronte delle spese di convenzionamento e alle spese sostenute per il collegamento tecnico tra di essi. Ma attenzione: il bonus bancomat spetta per l’acquisto di Pos a patto che questi strumenti si colleghino ai registratori di cassa, e l’importo sarà parametrato in base ai ricavi e compensi del richiedente.

Bonus bancomat: come si calcola e quanto spetta

Bonus bancomat fino a 160 euro: a chi spetta

Il credito d’imposta per l’acquisto, noleggio o utilizzo dei POS è riconosciuto nel limite massimo di 160 euro per soggetto, con queste soglie:

  • 70% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200 mila euro;
  • 40% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200 mila euro e fino a 1 milione di euro;
  • 10% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.

Bonus bancomat fino a 320 euro: a chi spetta

Il credito d’imposta sale invece fino a 320 euro per chi si dota di strumenti evoluti di pagamento elettronico, che consentono anche la memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi.

Si tratta di novità legate all’avvio delle semplificazioni IVA per chi adotta strumenti evoluti di incasso. Questi soggetti, a partire dall’1° luglio 2021, sono anche  esonerati dagli obblighi legati allo scontrino elettronico: memorizzazione e trasmissione dei dati saranno effettuati in un’unica operazione, all’atto del pagamento.

L’importo è così strutturato:

  • 100% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200 mila euro;
  • 70% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200 mila euro e fino a 1 milione di euro;
  • 40% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.

Bonus bancomat: come ottenerlo

Entrambi i crediti d’imposta non concorrono alla formazione del reddito e potranno essere utilizzati esclusivamente in compensazione dopo il sostenimento della spesa.

Diversamente dal Cashback, dunque, per il bonus bancomat non serve alcuna domanda da inoltrare né nessuna procedura da seguire per farne richiesta.

Gli esercenti potranno semplicemente richiedere il credito di imposta in fase di dichiarazione dei redditi. Loro o i loro commercialisti dovranno solo inviare all’Agenzia delle entrate i documenti relativi alle spese di utilizzo, acquisto o noleggio del POS

Fonte:https://quifinanza.it/soldi/video/bonus-bancomat/519576/

Landini: ‘Serve una patente a punti per le imprese’

17 Ago

“Occorre non considerare la salute e la sicurezza sul lavoro un costo ma un investimento e bisogna agire sulla prevenzione. Questo significa ridurre la precarietà, formare i lavoratori e anche a chi deve dirigere le imprese”. Così il segretario della Cgil, Maurizio Landini, intervistato da Radio Anch’io Rai, che sottolinea: “È il momento di fare investimenti seri.

E serve anche una patente a punti affinché le aziende dove ci sono troppi incidenti non continuino a partecipare alle gare”.

“Serve un salto di qualità sulla sicurezza nel lavoro e la prevenzione è fondamentale”, perché è “indegno quello che succede, non si può continuare a morire”, dice il presidente dell’Inail Franco Bettoni, “Dobbiamo continuare investire nella prevenzione – ribadisce ancora Bettoni – e l’Inail continuerà a fare questo insieme a tutte le parti sociali. Bisogna lavorare mettendo al centro i due elementi fondamentali: lavoratori e impresa”. “È necessario sviluppare una cultura della sicurezza partendo dalla scuola e l’Inail lavorerà anche per questo”.

fonte:https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2021/08/10/incidenti-lavoro-landini-patente-a-punti-per-le-imprese_c7b67f07-2b8e-4c72-abe0-77b5f664f91f.html

Il prezzo dell’elettricità sta aumentando

14 Ago

Nell’ultimo anno, il prezzo dell’elettricità in Italia e in Europa è aumentato in maniera considerevole. Questo è dovuto sia all’aumento dei prezzi di materie prime come gas e combustibili derivanti dal petrolio, da cui si genera in totale più della metà dell’elettricità prodotta in Italia, sia all’aumento dei costi per le aziende che producono energia.

In un paese come l’Italia, in cui la povertà energetica – cioè l’impossibilità di accedere ai servizi energetici di base o di avere un sistema di riscaldamento e raffrescamento soddisfacente per il proprio benessere – interessa oltre 2,3 milioni di famiglie, questo è un problema serio, che il governo ha tentato di arginare riducendo alcuni oneri che aumentano il costo delle bollette. Ma l’effetto ha ridotto l’aumento del costo finale per i consumatori solo in misura parziale, e i prezzi sembrano destinati a salire ancora.

fonte :https://www.ilpost.it/2021/08/14/prezzo-elettricita-energia-luce-gas-bolletta-rincari/

Val Venosta, vacanze nella valle del sole

22 Dic

Illuminata dal sole per 300 giorni all’anno, la Val Venosta regala scenari suggestivi anche in inverno. Quando le vette innevate, che arrivano fino a 4000 metri di altitudine – come il famoso Ortles, la montagna più alta dell’Alto Adige – brillano nel cielo azzurro intenso dominando, le terre a valle, dal Passo di Resia fino alle porte di Merano. Il clima perfetto per un’area montana che regala occasioni di divertimento e relax per tutti.
Gli sportivi possono sciare sulle piste della Skiarena Val Venosta scegliendo tra cinque comprensori sciistici con un solo skipass per un totale di oltre 130 chilometri di piste.

Prima fra tutte l’area sciistica sul ghiacciaio di Solda, la prima a inaugurare la stagione sulla neve grazie alla sua altitudine, tra i 1.900 metri ai 3.250 metri, con oltre 40 km di piste per sciatori e non solo. Circondati dalle tre maggiori vette – Ortles, Zebrù e Gran Zebrù – Solda è, infatti, anche rinomata per diverse specialità, come il fuori pista, lo sci estremo, il telemark e il freeride. A Malga San Valentino, a 2.700 metri di altitudine, si può percorrere, invece, la discesa più lunga della Val Venosta di ben 3 chilometri. Il comprensorio offre in tutto oltre 20 km di piste di diverso livello di difficoltà, per sciatori esperti oppure alle prime armi. Per gi amanti di attività adrenaliniche, qui si trova il famoso Bagjump che, dopo l’emozione di lanciarsi nel vuoto, si atterra su un morbidissimo gonfiabile.

Prima fra tutte l’area sciistica sul ghiacciaio di Solda, la prima a inaugurare la stagione sulla neve grazie alla sua altitudine, tra i 1.900 metri ai 3.250 metri, con oltre 40 km di piste per sciatori e non solo. Circondati dalle tre maggiori vette – Ortles, Zebrù e Gran Zebrù – Solda è, infatti, anche rinomata per diverse specialità, come il fuori pista, lo sci estremo, il telemark e il freeride. A Malga San Valentino, a 2.700 metri di altitudine, si può percorrere, invece, la discesa più lunga della Val Venosta di ben 3 chilometri. Il comprensorio offre in tutto oltre 20 km di piste di diverso livello di difficoltà, per sciatori esperti oppure alle prime armi. Per gi amanti di attività adrenaliniche, qui si trova il famoso Bagjump che, dopo l’emozione di lanciarsi nel vuoto, si atterra su un morbidissimo gonfiabile.

fonte:http://www.ilsole24ore.com/art/viaggi/2016-12-20/val-venosta-vacanze-valle-sole-153000.shtml?uuid=ADKZzLHC

Spread Btp-Bund vola sopra i 470 punti

3 Ott

content-corpo”><img src=”/webimages/medium/2011/11/22/3508ea6c147e9e6ebefc6ae9b4a0b57a.jpg” alt=”Spread Btp-Bund vola sopra i 470 punti” class=”hide” /> (ANSA) – ROMA, 27 GIU – Supera i 470 punti base lo spread tra il btp e il bund tedesco. Il differenziale di rendimento tra i due titoli sale a 472 punti base col tasso sul decennale italiano in rialzo al 6,24%. fonte: http://www.ansa.it

ASTROFISICA

21 Set

Sono 90 le candeline per Margherita Hack. L’astrofisica toscana, ‘amica delle stelle’, nata a Firenze il 12 giugno del 1922, festeggia i suoi 90 anni a Trieste, dove vive da anni. ”Non farò nulla di speciale, parteciperò solo a una semplice cerimonia organizzata in prefettura”, in modo secco che non ammette repliche, ma nello stesso gentile, Margherita Hack ha risposto così alla domanda su come pensava di festeggiare i suoi 90, anni, dei quali quasi 70 dedicati alla passione per l’astrofisica. Laureata in astrofisica con una tesi sulle Cefeidi, una tipo di stelle ‘pulsanti’ fondamentali nella misurazione delle distanze delle galassie, nel 1945, la Hack ha iniziato la sua carriera di docente universitaria nel 1964, quando entrò a far parte del corpo docenti dell’Università di Trieste insegnando astronomia, ottenendo inoltre l’incarico di direttore del piccolo Osservatorio astronomico che sotto la sua conduzione ha assunto rilevanza internazionale. Una passione nata quasi per caso, ha confessato più volte la ricercatrice: ”la mia scelta all’università, mentre i miei volevano mi iscrivessi a Lettere, in realtà nacque quasi per caso, durante il liceo dove cominciai ad amare la fisica, forse anche per merito del professore, nonostante fosse un fascista e io rischiai di farmi cacciare da tutte le scuole del Regno per antifascismo”. L’attività di Margherita Hack ha da sempre convissuto con una vocazione per la divulgazione. Nel 1978 ha infatti fondato una rivista bimensile, ‘L’Astronomià e decine di libri divulgativi, tra cui il saggio autobiografico ‘L’amica delle stella; una passione sempre le gata a un forte senso sociale e politico: ”in Italia – aveva spiegato recentemente l’astrofisica – c’é una tradizione umanista secondo cui la vera cultura era quella delle lettere, ma la scienza è altrettanto creativa”. In politica ha fatto sentire spesso la sua voce, in particolare per la libertà di ricerca, ad esempio a favore del nucleare, e la laicità dello Stato che ”dovrebbe essere un dato acquisito. L’Italia è uno Stato laico e quindi per esempio non dovrebbe esserci nessun simbolo delle varie religioni negli edifici pubblici, nemmeno della religione di maggioranza”. fonte: http://www.ansa.it