Per la prima volta, e utilizzando un piccolo dispositivo portatile, la luce infrarossa è stata convertita in fasci di raggi X da utilizzare come supermicroscopio senza precedenti, in grado di scrutare atomi e reazioni chimiche in azione. Il risultato, pubblicato su Science, promette di rivoluzionare le ricerche sul nanomondo. Finora, infatti, i fasci di raggi X non erano in grado di scendere a questo livello di dettaglio e inoltre venivano prodotti solo nei potenti acceleratori di particelle. La ricerca è stata condotta fra Europa e Stati Uniti, con il coordinamento di Tenio Popmintchev dell’università americana del Colorado a Boulder. ”La radiazione generata copre il più ampio spettro mai ottenuto e gli impulsi di raggi X sono molto brevi”, osserva uno degli autori della ricerca, il fisico Henry Kapteyn, dell’università del Colorado a Boul der. “Si apre la possibilità – ha aggiunto – di scrutare e fotografare i più piccoli e veloci processi fisici e biologici in azione, incluso il movimento degli elettroni”. Per mezzo secolo, ha proseguito l’esperto, i fisici hanno cercato di capire come costruire un laser a raggi X efficace e al tempo stesso di dimensioni ragionevoli, in grado di fornire immagini ad altissima risoluzione di atomi e reazioni chimiche. Le sorgenti di raggi X, hanno sottolineato gli esperti, richiedono così tanta energia che devono contare su strutture grandi almeno quanto dei campi da calcio, rendendo il loro uso poco pratico. Per realizzare la loro mini sorgente di raggi X, i ricercatori hanno imitato i musicisti e usato un dispositivo da tavolo che emette infrarossi. Quindi hanno diretto la luce prodotta dal dispositivo su un gas ad alta pressione. Come un violinista pu& #242; modulare le frequenze delle sue note muovendo le dita sulle corde, i fisici sono riusciti a manipolare le frequenze della luce infrarossa per generare fasci di raggi X superpotenti. La tecnica si chiama ”generazione di armoniche di ordine elevato” (HHG), e permette di eccitare e rilasciare selettivamente gli elettroni presenti nel gas dopo che questo viene colpito dagli infrarossi. Gli elettroni accelerati emettono ‘arcobaleni di raggi X’ coerenti. Vale a dire che, contrariamente alla luce incoerente (come quella emessa in tutte le direzioni dalle lampadine), i raggi X sono stati emessi come fasci ben diretti, simili ai laser. Si tratta di un risultato importante, ma in ogni caso c’é ancora molta strada da fare perché si arrivi ad applicazioni pratiche. ”Allo stato attuale siamo ancora nella fase degli esperimenti” , ha commentato Ezio Puppin, del Politecnico di Milano. Certo, ha aggiunto, ”la generazione di raggi X utilizzando laser impulsati potrebbe presentare alcuni vantaggi rispetto ai sincrotroni e ai Free Electron Laser (Fel). Innanzitutto il costo (centinaia di migliaia di euro contro le centinaia di milioni o i miliardi), ma siamo ancora lontanissimi da un qualsiasi tipo di interesse applicativo”. fonte: http://www.ansa.it
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